Metodo ROPA: questioni legali

Il metodo ROPA consiste nel prelievo degli ovuli da parte di un membro della coppia, fertilizzazione e reimpianto degli embrioni nell’altro membro della coppia femminile.
Esistono questioni legali che consentono di effettuare il metodo ROPA in alcuni Paesi, mentre in altri la procedura è vietata.

La maggior parte dei Paesi non consentono il matrimonio tra coppie omosessuali. In alcuni Paesi, questo viene surrogato con le cosiddette “unioni civili” o “relazioni de facto”.

In Francia, queste unioni vengono definite PACS (Pacte Civil de Solidarite’) in modo simile a quanto riconosciuto in alcuni stati messicani.

 

 

Paesi in cui è legale il matrimonio tra omosessuali

  • Olanda nel 2001
  • Belgio nel 2003
  • Canada nel 2005
  • Spagna nel 2005
  • Sud Africa nel 2006
  • Norvegia nel 2008
  • Svezia nel 2009
  • Portogallo nel 2010
  • USA (7 stati, Massachusetts, Connecticut, Iowa, Vermont, Maine, New Hampshire and New York)

Paesi in cui è legale la relazione de facto e l’unione civile tra omosessuali

  • Andorra
  • Francia
  • Nuova Zelanda
  • Australia
  • Germania
  • Austria
  • Ungheria
  • Regno Unito
  • Colombia
  • Islanda
  • Slovenia
  • Repubblica ceca
  • Israele
  • Svizzera
  • Danimarca
  • Lussemburgo
  • Uruguay
  • Finlandia
  • Messico (alcuni stati)
  • Venezuela
  • Italia

Accesso al metodo ROPA nelle coppie omosessuali femminili

Nella maggior parte dei Paesi, non è consentito l’accesso delle coppie omosessuali femminili alle tecniche di procreazione medicalmente assistita. In altri Paesi, le coppie omosessuali femminili possono accedere alle tecniche, ma come donna single e non come coppia.

Ovviamente questo fa la differenza, perché nel metodo ROPA entrambi i membri della coppia partecipano alla loro maternità.

La spagna in tal senso è da decenni indiscussa meta preferita delle coppie italiane che scelgono la via della maternità condivisa.

I tribunali italiani stanno legittimando, negli ultimi anni, il riconoscimento della doppia genitorialità da parte di genitori dello stesso sesso, ma che ancora non è legge. Dopo le recenti leggi sull’unione civile, la step-child adoption e la trascrizione dell’atto di nascita di bambini nati all’estero mediante riproduzione assistita, si continuano a fare piccoli grandi passi in Italia per il pieno riconoscimento dei diritti delle famiglie arcobaleno.

Con il metodo ROPA è inoltre più semplice richiedere il riconoscimento effettivo di entrambe come madri biologiche.

C’è poi chi sceglie di partorire direttamente in Spagna dove alla nascita è data subito la possibilità del doppio cognome e il valido riconoscimento di entrambe le madri, questo facilita la burocrazia in Italia perché stando all’ art.5 delle l. 40 del 2004, a fare la differenza rispetto alla pienezza dello status sarebbe il fatto che la nascita sia avvenuta fuori dall’Italia: in questo caso è consolidato l’orientamento che ammette la piena efficacia, attraverso la trascrizione nei registri di stato civile, dell’atto di nascita estero costitutivo della doppia maternità, e di conseguenza riconosce anche in Italia la discendenza giuridica e la responsabilità genitoriale di entrambe le madri.

Nel caso di nascita in Italia, al contrario, l’ufficiale di stato civile italiano potrebbe formare un atto di nascita solo raccogliendo la dichiarazione della partoriente, mentre all’altra donna resterebbe la via obbligata della domanda, innanzi al Tribunale per i minorenni, di adozione del figlio della partner o il riconoscimento in quanto altra madre biologica.